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Sanità digitale: da dove ripartiamo?

di Letizia Cilente, Communication Manager - Retelit
11 giugno 2020News & Eventi
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La pandemia ha messo in luce l'importanza e le potenzialità delle tecnologie digitali. Ma quali sono gli elementi emersi nel settore sanitario? Per quanto riguarda le cliniche e gli ospedali, quali sono le lezioni che abbiamo appreso dalla pandemia a livello di digitalizzazione?

Se finora abbiamo assistito solo a dei timidi segnali di cambiamento senza però un effettivo cambio di approccio verso una convinta adesione alle nuove tecnologie digitali, grazie al Coronavirus questa inerzia del settore sanitario ha inziato a traballare. Perché, ahimé solo in piena emergenza, ci si è resi finalmente conto della reale importanza/potenzialità della trasformazione digitale e delle nuove tecnologie anche e soprattutto in quest’ambito.

È evidente che molte delle soluzioni messe in campo per gestire l’emergenza facciano perno proprio sulle tecnologie digitali e sulle sue potenzialità. Infatti, grazie all’infrastruttura tecnologica di base e agli strumenti specifici di sanità digitale (dispositivi medici digitali, app validate scientificamente) è stato possibile attuare, per esempio:

- nuove modalità di accesso, cura e monitoraggio di quei cittadini/pazienti con patologie non urgenti ma che richiedono una cura costante come i diabetici e pazienti oncologici;

- alleggerire il carico di lavoro di professionisti sanitari e di figure amministrative;

- riorganizzare il contributo dipendenti in logica “smart”.

Quali sono, dunque, in concreto le esperienze digitali adottate per far fronte all’emergenza e che possono essere implementate e ottimizzate per attivare questa tanto attesa rivoluzione digitale in sanità?

Visita medica in Teleconferenza


Ha il grosso vantaggio di prevenire tutte quelle situazioni di contagio, garantendo la continuità di un servizio pubblico essenziale. Tra i vantaggi: evita l’affollamento delle sale di attesa; riduce le situazioni di contagio tra i cittadini/pazienti; espone a minor rischio i professionisti e gli operatori sanitari; riduce al minimo gli spostamenti, gestendo tutte quelle situazioni cliniche più lievi o di controllo routinario che non richiedano interventi urgenti; supporta il medico curante a monitorare le persone in quarantena o in isolamento fiduciario.

App e dispositivi digitale per la comunicazione medico-paziente e canali sanitari istituzionali-cittadini

La comunicazione da remoto ha il vantaggio di limitare gli spostamenti, arginare situazioni di cattiva informazione e supportare una migliore gestione delle situazioni socio-sanitarie collaterali scatenate dall’emergenza. Per essere efficace deve essere affidabile, tempestiva e personalizzata. È per soddisfare queste caratteristiche che i professionisti e le istituzioni sanitarie devono: dotarsi di strumenti digitali certificati difficilmente manipolabili o utilizzabili per usi impropri; attivare tempestivamente canali di comunicazione adeguati agli scopi come l’app di Padova33, nata con l’obiettivo di migliorare il rapporto con gli utenti del servizio sanitario e di facilitare la vita dei pazienti, attraverso alcuni servizi di primaria utilità; profilare gli utenti e le richieste in modo da personalizzare la comunicazione attraverso l’utilizzo di Chatbot, Intelligenza artificiale, Data Mining & Analytics; Business Continuity per ospedali e aziende sanitarie per garantire l’attività operativa delle Aziende sanitarie in questo periodo di emergenza, è necessario attivare servizi di presenza e attività da remoto. Tutto ciò attraverso l’attivazione di servizi sicuri di accesso ai Sistemi Informativi Sanitari, la creazione di un repository per lo scambio documentale, il reindirizzamento delle chiamate presso la postazione remota dell’operatore, l’approvvigionamento, configurazione e spedizione di computer portatili, l’attivazione della firma digitale da remoto e la preparazione e distribuzione del manuale operativo per l’accesso ai servizi da remoto.

Dematerializzazione delle cartelle cliniche e delle ricette

Si parla ormai da diversi anni di dematerializzazione delle ricette e il Fascicolo Sanitario Elettronico ma non sono mai stati messi in atto. L’attuale emergenza e l’imposizione della quarantena hanno definitivamente messo alle strette prescrittori e farmacisti che hanno dovuto rivedere il modello proprio per ridurre gli spostamenti e le occasioni di contagio. A oggi i pazienti possono recarsi a ritirare il farmaco comunicando il NRE e il numero di Tessera Sanitaria (TS) in modo che il farmacista visualizzi la prescrizione del medico.

Big Data e Intelligenza artificiale nella sanità

Intelligenza artificiale e Big Data giocano un ruolo da protagonisti nella lotta all’emergenza, supportando i sistemi sanitari nelle fasi di prevenzione e diagnosi precoce della malattia. L’input arriva dalla Cina, la prima ad adottare queste tecnologie; tuttavia anche l’Italia si sta distinguendo per la sua intraprendenza innovativa.

Ecco qualche esempio:

- Alibaba ha sviluppato un nuovo sistema di diagnosi del Covid-19 basato sull’AI che permette di identificare in 20 secondi la specifica polmonite provocata dal virus, tramite scansioni tomografiche computerizzate (TC) con un tasso di accuratezza del 96%. Una tecnologia che verrà progressivamente adottata anche in Italia;

- il Trentino ha attivato un servizio di Chatbot per i suoi cittadini in grado di valutare i loro sintomi e dare eventuali consigli di comportamento;

- il governo cinese ha intensificato il suo sistema di sorveglianza grazie all’uso dei Big Data. Un’idea condivisa e portata avanti anche in Italia, impegnata nella progettazione di Immuni

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