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Entro il 2020 arriva la Banda Ultralarga con la fibra

Estense
11 novembre 2016Dicono di noi
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Sono state individuate le zone del Ferrarese che hanno ottenuto priorità per la connessione alla massima velocità tramite fibra

A gennaio si conoscerà il nome del provider al quale sarà affidato il lavoro per portare la banda ultralarga in tutta la Regione affrontando le difficoltà delle zone bianche, quelle etichettate a “fallimento di mercato”, prive quindi di qualsiasi appeal di tipo commerciale. Il Bando si è chiuso ad Ottobre scorso, e non si possono fare delle previsioni, se non il probabile nome del vincitore, che dovrà essere uno tra Telecom Italia, E-Via (a sua volta polo che comprende Eolo, Eds e Retelit) ed Enel Open, che ha ulteriormente ampliato il proprio ambito di operatività. L’unica altra certezza è che il vincitore avrà solo 4 anni di tempo per completare il lavoro. Intanto sono state anche individuate le zone che hanno ottenuto priorità per la connessione alla massima velocità tramite fibra. Per la zona del ferrarese si parla di 19 zone, che al di là di dualità legate ad uno stesso comune (legato a differenti centri o aree di interessi) coinvolgeranno come comuni: Argenta, Berra, Bondeno, Cento, Codigoro, Comacchio, Copparo, Ferrara (Insediamento produttivo Ferrara Sud – Chiesuol del Fosso e quello a Gaibanella – Manifattura Berluti), Fiscaglia, Masi, Mesola, Ostellato, Comune di Portomaggiore, Ro, Sant’Agostino e Vigarano Mainarda. Tra i soggetti interessati all’assegnazione dell’appalto, particolarmente interessati sembrano soprattutto le aziende della E-via, come si comprende dalle affermazioni dell’amministratore delegato di Retelit Federico Protto, il quale ha tenuto a precisare che “Se saremo noi” ad ottenere l’assegnazione dei lavori “finiremo anche prima” del quadriennio previsto come termine massimo. Protto sottolinea che “La tempistica è importante perché il valore aggiunto della connessione ad altissima velocità è sempre più determinante. Abilita le imprese a cavalcare gli incentivi del piano del ministro Calenda per Industria 4.0”. Questa cordata non ha presentato altre candidature per altre Regioni, una scelta dettata dal fatto che “Conosciamo a fondo la regione e la consideriamo estremamente interessante. Le attività economiche sono diffuse capillarmente su tutto il territorio e anche le aree bianche non sono un deserto. Tante piccole e medie imprese, tanti poli dell’artigianato che oggi non rappresentano utenze di interesse per il gestore possono diventarlo presto con la diffusione delle tecnologie digitali”.
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